Aiutiamo le donne richiedenti asilo

Nell’ultimo decennio l’Europa si trova a fronteggiare ingenti flussi migratori.  Generalmente i migranti sono giovani ed in buona salute, ma le infezioni sessualmente trasmissibili, agrravate dalle scadenti condizioni di vita, dalle detenzioni forzate e dagli abusi sessuali cui spesso i migranti vanno incontro nei paesi di transito, possono determinare quadri clinici cronici con aumento della mortalità rispetto alla popolazione europea ed il rischio di trasmissione di queste malattie. Molte delle infezioni sessualmente trasmissibili, tra cui HIV e sifilide, sono asintomatiche a lungo, con il rischio di restare non diagnosticate per molto tempo. In aggiunta, si riscontra tra i migranti una difficoltà di accesso ai servizi sanitari per motivi linguistici, legislativi e correlati alla distanza dai presiti sanitari stessi. Per queste ragioni, é importante identificare le donne portatrici di queste infezioni e trattarle, e identificare la prevalenza delle malattie nella popolazione femminile migrante, per dare indicazioni alle politiche sanitarie nazionali.

Paese:  Italia
Luogo:  Mineo, Catania
Partner esecutivo:  COPE Cooperazione Paesi Emergenti

in collaborazione con:

U.O.C. (unità operativa complessa) di Malattie Infettive dell’ARNAS (Aziende ospedaliere di rilievo nazionale e di alta specializzazione) “Garibaldi” di Catania

Università di Brescia

Unità Operativa Patogeni Emergenti dell’Ospedale San Raffaele di Milano

Croce Rossa Italiana

Beneficiari:  Donne migranti residenti presso il C.A.R.A. di Mineo
Obiettivi principali -Stima della prevalenza delle infezioni da HIV, Treponema pallidum, a N. gonorrhoeae C. trachomatis

-Valutazione della correlazione tra presenza di fattori di rischio e malattie sessualmente trasmesse

-Valutazione della correlazione tra positività a test rapido delle urine per alterazioni e presenza di malattie sessualmente trasmesse

Attività principali -Approvazione del protocollo dal Comitato Etico dell’Università di Catania

-Riunioni di sensibilizzazione del personale del C.A.R.A. e della popolazione migrante

-Acquisto del materiale sanitario

-Esecuzione di questionari e test sulle donne volontarie residenti al C.A.R.A.

-Trattamento dei soggetti positivi

-Identificazione del/dei partner e offerta dell’esecuzione dei test al/i partner

-A tutte le pazienti verrà comunicato l’esito delle indagini microbiologiche e l’eventuale necessità di terapie.

Costo totale 4,850 €
Data inizio/fine progetto Da giugno 2018 a giugno 2019*
Moderatore progetto Dott.sa Giovanna Stancanelli

*Il termine del progetto era previsto a giugno 2019. Tuttavia, il progetto ha riscontrato numerosi ritardi. Inizialmente l’approvazione del protocollo ha richiesto piu’ tempo del previsto. Successivamente, l’attività di screening ha avuto un rallentamento perché, a seguito delle politiche migratorie del governo italiano, il centro di Mineo è stato progressivamente svuotato e da oltre 4000 richiedenti asilo si è passati a circa 300 soggetti, con una diminuzione importante della popolazione femminile. Si é quindi optato per il reclutamento delle donne presso le strutture di accoglienza segnalate dalla prefettura, cosa che ha necessitato una modifica del protocollo. A febbraio 2020, quando il progetto doveva essere riavviato a seguito del nulla osta del comitato etico, la pandemia COVID-19 ha costretto un’ulteriore sospensione delle attività. Il progetto ricomincerà non appena sarà possibile.

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