Paese: | Italia |
Luogo: | Mineo, Catania |
Partner esecutivo: | COPE Cooperazione Paesi Emergenti
in collaborazione con: U.O.C. (unità operativa complessa) di Malattie Infettive dell’ARNAS (Aziende ospedaliere di rilievo nazionale e di alta specializzazione) “Garibaldi” di Catania Università di Brescia Unità Operativa Patogeni Emergenti dell’Ospedale San Raffaele di Milano Croce Rossa Italiana |
Beneficiari: | Donne migranti residenti presso il C.A.R.A. di Mineo |
Obiettivi principali | -Stima della prevalenza delle infezioni da HIV, Treponema pallidum, a N. gonorrhoeae e C. trachomatis
-Valutazione della correlazione tra presenza di fattori di rischio e malattie sessualmente trasmesse -Valutazione della correlazione tra positività a test rapido delle urine per alterazioni e presenza di malattie sessualmente trasmesse |
Attività principali | -Approvazione del protocollo dal Comitato Etico dell’Università di Catania
-Riunioni di sensibilizzazione del personale del C.A.R.A. e della popolazione migrante -Acquisto del materiale sanitario -Esecuzione di questionari e test sulle donne volontarie residenti al C.A.R.A. -Trattamento dei soggetti positivi -Identificazione del/dei partner e offerta dell’esecuzione dei test al/i partner -A tutte le pazienti verrà comunicato l’esito delle indagini microbiologiche e l’eventuale necessità di terapie. |
Costo totale | 4,850 € |
Data inizio/fine progetto | Da giugno 2018 a giugno 2019* |
Moderatore progetto | Dott.sa Giovanna Stancanelli |
*Il termine del progetto era previsto a giugno 2019. Tuttavia, il progetto ha riscontrato numerosi ritardi. Inizialmente l’approvazione del protocollo ha richiesto piu’ tempo del previsto. Successivamente, l’attività di screening ha avuto un rallentamento perché, a seguito delle politiche migratorie del governo italiano, il centro di Mineo è stato progressivamente svuotato e da oltre 4000 richiedenti asilo si è passati a circa 300 soggetti, con una diminuzione importante della popolazione femminile. Si é quindi optato per il reclutamento delle donne presso le strutture di accoglienza segnalate dalla prefettura, cosa che ha necessitato una modifica del protocollo. A febbraio 2020, quando il progetto doveva essere riavviato a seguito del nulla osta del comitato etico, la pandemia COVID-19 ha costretto un’ulteriore sospensione delle attività. Il progetto ricomincerà non appena sarà possibile.